San Martino (altro che halloween)

ITA

La notte di Halloween lascia ancora dietro di se il suo macabro e festoso strascico ma, quest’anno, nell’aria, specie nei pressi delle pasticcerie veneziane, comincia a sentirsi un profumo particolare: si tratta della giornata di San Martino, il cavaliere che, non avendo con se denaro da donare ad un pover’uomo infreddolito, incontrato sul suo cammino, tagliò a metà il suo mantello con la spada e glielo donò perché si proteggesse dal freddo.
Qui a Venezia, è tradizione – che io conosco da ben prima di scoprire Halloween – vedere, ma soprattutto sentire i bambini armati di pentole, mestoli e qualsiasi altra cosa produca un rumore assordante, pellegrinare lungo le strade ed entrare in tutti i negozi facendo rumore e cantando le tradizionali canzoncine di San Martino.
Nonostante le affinità con la celeberrima manifestazione d’oltre oceano: le maschere, i mantelli, il giro delle attività in cerca di un dolcetto (ma senza scherzetto) questa è una giornata molto sentita dai veneziani atta a celebrare lo spirito di condivisione.

Ma la parte più bella di questa tradizione è rappresentata dal tradizionale dolce, in genere una pasta frolla, in alcuni casi ricoperta da uno strato di cioccolata, e arricchita di zucchero, cioccolatini, caramelle e qualsiasi altra sorta di dolciumi che i genitori regalano ai bambini… anche se molto spesso questi bambini sono cresciuti e hanno dei figli a loro volta. 😀

Quindi non stupitevi se, purtroppo non in questo sciagurato 2020, passeggiando per Venezia l’11 Novembre, troverete schiere di ragazzini armati di mantello, pentole e mestoli che assalgono i negozi che, in un fracasso assordante, cantano filastrocche veneziane per farsi dare dai negozianti un dolcetto o qualche soldino, questo è semplicemente il NOSTRO “halloween”.

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ENG

The night of Halloween still leaves behind its macabre and festive train but, this year, in the air, especially near the Venetian pastry shops, a particular perfume begins to be felt: it is St. Martin’s day, the knight who , having no money with him to give to a poor cold man, met on his way, he cut his cloak in half with his sword and gave it to him to protect himself from the cold.
Here in Venice, it is tradition – which I have known long before I discovered Halloween – to see, but above all to hear, the children armed with pots, ladles and anything else that makes a deafening noise, to pilgrim along the streets and enter all the shops making noise. and singing the traditional San Martino songs.
Despite the affinities with the famous overseas event: masks, cloaks, the tour of activities in search of a sweet (but no treat), this is a very heartfelt day for Venetians to celebrate the spirit of sharing.

But the most beautiful part of this tradition is represented by the traditional dessert, usually a shortcrust pastry, in some cases covered with a layer of chocolate, and enriched with sugar, chocolates, candies and any other kind of sweets that parents give to children. … although very often these children have grown up and have children themselves. : D

So don’t be surprised if, unfortunately not in this unfortunate 2020, walking around Venice on November 11th, you will find throngs of kids armed with cloaks, pots and ladles attacking the shops that, in a deafening din, sing Venetian nursery rhymes to be given by the shopkeepers a candy or some money, this is simply OUR “halloween”.

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